“Che malvagi che sono, questi vegani! Mangiano le piante, chiecchierano di etica e sostenibilità, e poi con la loro amata soia causano la deforestazione del pianeta”.
Noi ridiamo e scherziamo, ma c’è veramente chi è convinto che una dieta plant-based sia una delle cause della deforestazione legata, appunto, alla coltivazione della soia. Ora, siccome noi siamo gente precisa e ci piace capire bene le cose, abbiamo fatto qualche indagine: ecco quello che abbiamo scoperto.
Soia e deforestazione: è veramente colpa dei vegani?
Partiamo dall’analisi dei dati, come si dovrebbe fare ogni volta che abbiamo dei dubbi su qualcosa. Secondo quanto riporta Our World in Data, ente che si occupa proprio di salvaguardia delle aree verdi, il 77% della soia prodotta nel mondo finisce in bocca agli animali che, con carne e latticini, diventano i pasti degli onnivori (sì, parliamo proprio degli allevamenti intensivi).
Non solo: più di due terzi della soia (in termini di peso) viene processato per diventare biocarburante, cioè il combustibile che deriva dalle biomasse e si usa in modo simile ai carburanti tradizionali. E tutto il resto?
Intanto non dobbiamo dimenticare che una fetta importante della soia viene usata come additivo o ingrediente in alcune preparazioni come salse, cereali e molti altri cibi processati: insomma, tanti degli alimenti che anche gli onnivori consumano spessissimo.
Stringendo stringendo, solo il 6% della soia prodotta a livello globale è destinata alla produzione di tofu, tempeh o bevande alla soia. Un po’ pochino per accusare i vegani di essere responsabili della deforestazione, non vi sembra?
Insomma, la teoria secondo cui i vegani siano i principali colpevoli della deforestazione legata alla soia è completamente infondata. Ma non preoccupatevi, ci sono ancora un sacco di altre cose di cui incolpare i vegani, tipo i maltrattamenti sulle zucchine (stiamo scherzando, ovviamente).